Hai un ciclo mestruale irregolare, squilibri a livello metabolico e sintomi particolari, che non riesci a spiegarti, eppure ti accompagnano da anni?

Potresti appartenere al 5-10% di donne in età riproduttiva, pari a circa 120.000 Italiane, che soffrono di PCOS.

Se non hai mai sentito parlare di tale sigla, è il caso di approfondire la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), ossia l’alterazione endocrina più comune in età fertile.

Si tratta di una patologia cronica che colpisce esclusivamente il sesso femminile, con notevoli conseguenze a livello sistemico.

Niente panico: con un approccio medico personalizzato post diagnosi e alcune accortezze pratiche, riuscirai a tenere a bada tale sindrome e a sentirti sicura sia nella quotidianità sia nell’intimità.

Sintomi della sindrome dell'ovaio policistico

La PCOS si manifesta con un ventaglio di sintomi che possono variare da persona a persona.

In generale, essa è caratterizzata da disordini metabolici che si riflettono anche sull’apparato riproduttivo.

Per la diagnosi della sindrome, puoi fare riferimento ai criteri di Rotterdam, ossia valutare a livello medico se presenti almeno 2 dei 3 sintomi principali:

  1. Ciclo irregolare
  2. Iperandrogenismo o eccesso di androgeni clinico o biochimico
  3. Ovaie policistiche al controllo ecografico

Cicli mestruali irregolari

Riflettici un momento, magari hai meno di 9 cicli mestruali all'anno o intervalli di oltre 35 giorni tra un ciclo e l'altro.

Se le mestruazioni sono completamente assenti quindi non trovi traccia di sangue mestruale, il termine corretto èamenorrea”, una condizione strettamente correlata alla sindrome.

Iperandrogenismo

Gli androgeni sono gli ormoni maschili presenti in piccole quantità anche nelle donne, per sintetizzare gli estrogeni e contribuire al desiderio sessuale.

Nella PCOS, i livelli di androgeni sono più alti della media e causano acne, irsutismo (ossia crescita eccessiva di peli sul viso e corpo) e alopecia androgenetica, una forma di calvizie prettamente maschile.

Ovaie policistiche

Tale sindrome, una volta nota come “di Stein-Leventhal”, venne descritta nel 1935 e ha come focus principale le ovaie.

Queste ultime risultano di dimensioni alterate (sono più grosse della media) e contengono numerose piccole cisti visibili tramite ecografia.

Non in tutte le donne con PCOS le ovaie hanno queste caratteristiche; a volte c’è soltanto un aumento degli androgeni, aumento della resistenza all’insulina e irregolarità mestruali.

Altri sintomi da attenzionare

Abbiamo compreso che un ciclo irregolare è uno dei segni distintivi della PCOS.

Ma esistono anche altri sintomi che dovresti attenzionare.

Due fra tutti: l’aumento di peso, spesso, è dovuto all’insulino-resistenza che, provocando la riduzione di alcune globuline aumenta i livelli del testosterone (ormone androgeno).

L’aumento di peso e la resistenza all’insulina non sono considerati nei criteri di Rotterdam ma vengono citati come segno ricorrente nelle donne affette da PCOS.

Ricorda, un metabolismo che presenta disordini incide tanto sulla salute quanto sulla forma fisica e complica la gestione della sindrome.

Tendi a ingrassare pur seguendo una dieta normocalorica?

Condurre un esame del sangue per valutare la tua glicemia è il primo passo per portare alla luce l’insulino-resistenza nascosta, possibile fattore di rischio per il diabete di tipo 2.

Purtroppo, non esiste il prototipo della donna affetta da PCOS e l’eziologia è ancora oggi controversa e dibattuta tra i massimi esperti a livello mondiale.

Potresti avere tutti e tre o solo due tra i sintomi elencati, ogni donna è a sé.

Se procrastini la visita ginecologica o non ne hai mai fatta una, è ora di togliersi il dubbio e approfondire rivolgendoti al tu* Ginecolog* di fiducia.

Cause della sindrome dell'ovaio policistico

“Perché soffro di PCOS?”

Una domanda che ferisce e che, ad oggi, non trova una risposta univoca ma diverse teorie.

Le cause esatte della PCOS non sono state comprese finora, ma si ritiene che ci sono diversi fattori che contribuiscono al suo sviluppo.

La componente genetica è sicuramente coinvolta quindi potresti avere parenti di sesso femminile a te vicine con uno o più sintomi.

Visto che l’alterazione ormonale è al centro della patologia, la teoria più accreditata fa riferimento a uno squilibrio primitivo della normale steroidogenesi ovarica: in parole povere, le donne affette da PCOS sviluppano precocemente elevati livelli di androgeni e di insulina (che a sua volta fa aumentare tali ormoni).

Un eccesso pericoloso che interferisce sulla normale ovulazione.

Cause pcos

Trattamenti per la sindrome dell'ovaio policistico

Ricordati che ogni PCOS è unica e anche la terapia dovrà essere personalizzata per gestire al meglio i sintomi.

Il primo cambiamento da fare riguarda lo stile di vita: una dieta equilibrata e un programma di esercizio fisico, da seguire regolarmente, possono tenere a bada l’aumento di peso e l’insulino-resistenza, e molte volte basta questo per risolvere il problema.

Un'equipe medica multidisciplinare coordina poi i farmaci, che spaziano dai contraccettivi orali agli antiandrogeni.

L’obiettivo è aiutarti a regolare il ciclo mestruale e abbassare i livelli di androgeni, responsabili dell’irsutismo, dell’acne e dei sintomi che più causano disagio.

Una volta ricevuta la diagnosi accurata, ci vorrà magari tempo per ristabilire un equilibrio solido ma come con ogni patologia cronica, è possibile imparare a conviverci.

PCOS e rapporti non protetti

Una delle complicazioni principali della PCOS in età riproduttiva è l’infertilità anovulatoria. Fai attenzione però, perché si è meno fertili ma non sterili!

L’ovulazione avviene sporadicamente e per questo motivo è più difficile controllarla e sapere quando sei nella “finestra fertile”.

Ciò significa che le probabilità di restare incinta sono inferiori rispetto alla media ma non azzerate e in caso di rapporti non protetti sei comunque esposta al rischio delle malattie sessualmente trasmissibili e di una gravidanza indesiderata.

In caso di imprevisti, ricorda che non importa se sei minorenne e/o affetta da PCOS, puoi comunque richiedere soluzioni di contraccezione di emergenza senza obbligo di prescrizione medica.

Hai mai sentito parlare della contraccezione d'emergenza e di quella di nuova generazione a base di ulipristal acetato, che può agire fino a 5 giorni dopo il rapporto a rischio?

Ricordati comunque che per la contraccezione d'emergenza prima la prendi meglio è.

Ovviamente, queste soluzioni rappresentano una contraccezione di emergenza e non sostituiscono un metodo anticoncezionale usato correttamente, ma la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo” ha un’efficacia del 98% e puoi acquistarla in farmacia o parafarmacia.

Vivi il sesso consapevolmente utilizzando i contraccettivi regolari, a prescindere dalla PCOS, e ricorri a questa compressa entro 120 ore in caso di imprevisti.

La sindrome dell'ovaio policistico è una condizione complessa, che richiede una gestione a 360°.

Il cambiamento dello stile di vita è il primo passo importante da mettere in atto.

Se hai già ricevuto la diagnosi o hai prenotato un consulto ginecologico perché ti sei rivista nei sintomi principali, non farti prendere dal panico!

Non è una condanna all’infelicità o alla sterilità: abbinando modifiche dello stile di vita e supporto medico, troverai un nuovo equilibrio e terrai a bada le manifestazioni e i sintomi che ti creano più fastidio.

Articolo scritto dalla Dott.ssa Manuela Farris.

articolo a cura di

Manuela Farris

Ginecologa

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Specialista in ostetricia e ginecologia e fellow in ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza. Dottore di ricerca in psiconeuroendocrinologia della riproduzione e sessualità umana.