Hai mai sofferto di spasmi muscolari involontari, che rendono difficile - se non impossibile - un rapporto sessuale completo?
Niente panico, non sei sola e, anatomicamente, le tue parti intime sono sicuramente perfette… Potresti, però, ricevere la diagnosi di vaginismo, una disfunzione sessuale femminile più diffusa di quanto si pensi.
Circa un milione di donne italiane ne soffre, e la dispareunia, ossia il dolore genitale durante la penetrazione, viene riferito dal 12% della popolazione femminile in pre-menopausa.
Ma cosa può provocare questo disturbo? E come è possibile affrontarlo in modo efficace?
Impariamo insieme a conoscere il nostro corpo e a capire quali sono i fattori e le condizioni scatenanti di questa disfunzione.
Sintomi del vaginismo
Non c’è niente, eppure c’è impenetrabilità.
Ecco una frase che riassume in poche parole l’universo del vaginismo.
Se i muscoli della vagina si contraggono fuori dal tuo controllo e faticano ad accettare la penetrazione, qualunque essa sia (pene, sex toys, assorbenti interni o dita), si parla di “vaginismo”.
Ne esistono di vari gradi, a seconda dell’entità della contrazione, che può andare da lieve fino a rilevante, nella quale ai sintomi fisici si somma uno stress emotivo davvero pesante da gestire.
Ma perché si prova dolore? E cosa impedisce realmente la penetrazione?
Il sintomo chiave di questo disturbo è la contrazione involontaria dei muscoli della vagina, che di conseguenza restringe l’orifizio da cui avviene la penetrazione.
Da questo momento in poi, la situazione si fa ancora più difficile. I muscoli della parete vaginale, di solito molto elastici, diventano rigidi e tesi, rendendo la penetrazione davvero tanto dolorosa e decisamente traumatica.
Questo problema non si riflette solo nella sfera intima e sessuale, ma anche in quella medica, rendendo difficili e a tratti impossibili anche le visite ginecologiche, fondamentali per il controllo della nostra salute.
Probabilmente starai pensando “ma non sono io a decidere di contrarre i miei muscoli”: tranquilla, lo sappiamo, per questo adesso facciamo una breve analisi dei principali fattori responsabili del problema.
Le cause del vaginismo
Ogni donna che soffre di vaginismo desidera sapere cosa sta succedendo al suo corpo e tenta, più o meno disperatamente, di risalire ai "perché".
Perché provo questo dolore atroce durante il sesso? Perché le altre riescono e io no? Perché i miei muscoli vaginali si irrigidiscono?
Per quanto sia frustrante, la realtà è che, ad oggi, non esiste una risposta certa e univoca a tali domande. E nella maggior parte dei casi è impossibile delineare con chiarezza i fattori scatenanti dietro tale condizione.
Il vaginismo non ha cause specifiche, sono purtroppo muscoli sordi al controllo razionale della persona stessa; non importa quanto si desideri avere il comando, è come se il cervello e l’area genitale non comunicassero.
Se, però, sei consapevole di aver avuto un problema fisico, come un’infezione o una lesione alla zona pelvica, oppure un trauma di natura sessuale, sappi che questa disfunzione potrebbe essere una reazione psicosomatica all’evento.
L’ansia dell’atto sessuale in sé, con tutte le sue possibili conseguenze, come nei rapporti eterosessuali la forte paura di rimanere incinta, possono scatenare un circolo vizioso e un elevato livello di stress che porta il tuo corpo a difendersi e impedire così che avvenga il trauma.
Il tuo corpo esercita questa forma di rifiuto e occorre andare a fondo, attraverso sedute di psicoterapia, per “sbloccare” l’esperienza che, finora, ti sta impedendo di vivere con serenità la tua sessualità.
Esiste una cura per il vaginismo?
Come per la maggior parte delle disfunzioni sessuali, per riconquistare una qualità di vita compromessa, occorre un approccio multidisciplinare personalizzato su di te e sulla tua storia clinica.
Prima di tutto, si cerca di escludere possibili anomalie nell’anatomia dell’apparato genitale attraverso controlli ginecologici, e solo una volta appurato che non ci sono cause anatomiche scatenanti il dolore, si prosegue a investigare più a fondo.
Dobbiamo ricordarci che ogni donna è unica, così come l’approccio e la combinazione terapeutica efficace per lei!
E avendo accertato la natura psicologica del problema, il primo passo per risolvere il problema è accettare la necessità di intraprendere un percorso terapeutico e abbandonare qualsiasi tipo di paura, senso di colpa o vergogna, che non hanno assolutamente motivo di esistere!
Il vaginismo va curato a livello riabilitativo e sessuologico, quindi, servirà un Medico specializzato che possa seguirti per la parte farmacologica e un percorso di terapia che rimuova, piano piano, le cause psicosessuali che ti hanno portata fino a qui.
Parole d’ordine? Progressione e pazienza
L’obiettivo da raggiungere è non sentire dolore, riprendendo contatto con la tua intimità.
Non sottovalutare le tecniche di rilassamento legate alla respirazione e alla mindfulness, con esercizi da introdurre nella tua routine quotidiana.
Rendi, infine, protagonista il tuo pavimento pelvico, affidandoti ad un Fisioterapista specializzato, che possa aiutarti ad entrare in contatto e imparare piano piano ad avere un maggior controllo sui muscoli che lo compongono.
Vaginismo e coppia: parliamone
La terapia sessuale comportamentale dà ottimi risultati e ti permetterà di accettare gradualmente la penetrazione, per arrivare poi al rapporto sessuale, talvolta in combinazione con un trattamento farmacologico.
Il principio alla base è che corpo e mente sono, strettamente, correlati, pertanto si influenzano positivamente se nessuno dei due viene trascurato.
Se hai un/una partner, è fondamentale migliorare la comunicazione e sentirti libera di esternare perplessità e paure, soprattutto durante il percorso in cui dovrai riconoscere e sciogliere i tuoi nodi di tensione.
Il vaginismo è un problema triggerante, in parole più semplici “un circolo vizioso”, perché induce dubbi e può erodere alcune certezze, legate alla propria autostima, alla sessualità e alla coppia, che possono accentuare ulteriormente la disfunzione.
Se provi un dolore che, razionalmente, non controlli ma dipende dal tuo corpo, è normale sentirti in imbarazzo, frustrata e arrabbiata.
Fa parte del processo di accettazione, ma ricordati che il vaginismo non è né una condanna né una colpa.
Non sei sbagliata, vedilo come un problema che va oltre te, perciò affidati a professionisti specializzati in tale ambito, che analizzeranno il tuo caso specifico per concordare la terapia migliore per te.
Se senti di non avere il pieno controllo sulla tua vagina, ricordati che puoi averlo sulla tua vita: non permettere a dei muscoli perineali troppo contratti di determinare il tuo valore o la tua serenità.
Giulia Rossi
Ginecologa
La Dott.ssa Giulia Rossi, ginecologa, è specializzata nella diagnosi e nel trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, dedicandosi con passione alla salute femminile.