Il virus HIV (Human Immunodeficiency Virus: virus dell’immunodeficienza umana) è un nemico silenzioso e che ancora oggi viene troppo spesso sottovalutato.

Appartiene a un gruppo di virus chiamati retrovirus, e tra questi al sottogruppo dei lentivirus, caratterizzati da tempi lunghi tra il contagio e la manifestazione della malattia

Cosa rende questo virus più unico del solito? Purtroppo a differenza di altri, il corpo umano non è in grado di eliminarlo: una volta avvenuto il contagio, l’organismo manterrà in sé il virus HIV per tutta la vita.

Ci sono moltre altre informazioni da sapere su questa malattia infettiva, esploriamole insieme per avere una maggiore consapevolezza sui rischi causati dai rapporti sessuali non protetti e proteggerci al meglio. 

Che differenza c’è tra essere sieropositivi e avere l’AIDS?

Iniziamo quindi facendo una distinzione importante: una persona si dice sieropositiva se è stata contagiata dal virus HIV ma non si sono ancora manifestate infezioni secondarie

Una persona sieropositiva può vivere per anni senza alcun sintomo. Per questo motivo, se sappiamo di essere ad alto rischio di contagio, è fondamentale sottoporsi all’esame del sangue per verificare la presenza degli anticorpi.

L’AIDS, acronimo che indica la sindrome da immunodeficienza acquisita (Acquired Immuno Deficiency Syndrome), è lo stadio finale dell’infezione da HIV

Si presenta quando le difese immunitarie sono talmente indebolite dal virus HIV che l’organismo ha difficoltà a contrastare l’insorgenza di infezioni causate da altri virus, batteri o funghi (infezioni secondarie o opportunistiche).

Si stima che nel mondo ci siano più di 35 milioni di persone contagiate (tra sieropositive e malate di AIDS). 

In Italia i contagiati sono circa 140.000, con una media di 3.800 nuovi casi ogni anno. Si calcola inoltre che più del 50% dei sieropositivi sia inconsapevole di avere il virus e questo è forse il dato più grave. A livello mondiale invece si stima che ci siano più di 35 milioni di persone contagiate (tra sieropositive e malate di AIDS). 

Che cos’è l’HIV e come si trasmette il virus

L’HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, come:

  • Sangue, 
  • Sperma, 
  • Liquido seminale, 
  • Liquido pre-eiaculatorio, 
  • Secrezioni vaginali,
  • Latte materno. 

Perché il contagio avvenga è necessario che il liquido infetto entri in contatto con il sangue della persona non infetta. 

Il contagio sessuale, però, (e tra questi il rapporto anale è il più a rischio, per il rischio di lacerazioni delle mucose) rimane la modalità più frequente di trasmissione dell’HIV,  soprattutto il rapporto anale, che è il più rischioso a causa delle frequenti lacerazioni delle mucose.

Per approfondire Aids o virus HIV: come si trasmette e quali sono le cure

La prevenzione

L’utilizzo corretto del profilattico, in ogni rapporto sessuale, eterosessuale e omosessuale, e fin dall’inizio del rapporto, elimina il rischio di contagio

Fortunatamente, oggi in Italia  il rischio di contagio attraverso le trasfusioni e i trapianti d’organo si è drasticamente ridotto, perché si adottano stringenti misure di controllo. 

Anche tra madre e feto il rischio di trasmissione del virus è molto diminuito grazie alla terapia antiretrovirale.

Resta, invece, rischioso l’utilizzo di strumenti medico/chirurgici non sterili, per esempio per effettuare tatuaggi o piercing. 

I sintomi

Inizialmente, la persona contagiata dal virus HIV non ha sintomi. Tuttavia, durante questo periodo la persona è molto contagiosa, perché il virus HIV è presente in grandi quantità nei fluidi genitali e nel sangue.

Con l’avanzare dell’infezione, il virus HIV indebolisce gravemente il sistema immunitario, e la persona contagiata può presentare sintomi come

  • Febbre ricorrente; 
  • Ingrossamento dei linfonodi; 
  • Rapida perdita di peso; 
  • Stanchezza estrema e inspiegabile; 
  • Abbondante sudorazione notturna; 
  • Diarrea prolungata; 
  • Macchie marroni o rossastre sulla pelle e sulle mucose; 
  • Disturbi neurologici, come perdita di memoria e depressione; 
  • Ulcerazione delle mucose (bocca, ano o genitali); 
  • Polmonite.

Si tratta di sintomi correlabili anche a molte altre patologie, ma per sapere se si è stati contagiati l’unico modo è fare il test.

La diagnosi

Fino a poco tempo fa era possibile sottoporsi al test, con un prelievo del sangue, solo in laboratorio o in ospedale. 

Oggi, invece, è possibile acquistare un test in farmacia per verificare in pochi minuti la propria condizione. L’auto-test si effettua praticando una puntura sul polpastrello e prelevando così poche gocce di sangue. 

Il test deve essere eseguito dopo 3 mesi dall’evento a rischio. Tale lasso di tempo (“periodo finestra”) è necessario all’organismo per sviluppare gli anticorpi specifici contro l’HIV.

Diagnosi hiv

La terapia

Negli ultimi anni, i progressi della ricerca scientifica hanno reso possibile allungare molto la vita delle persone contagiate, riducendo significativamente i sintomi della malattia. 

Le terapie contro il virus HIV si basano sui farmaci antiretrovirali che combattono, appunto, il retrovirus HIV.

10 cose che non sai dell’HIV

  1. Non sopravvive a lungo fuori dal corpo umano;
  2. La saliva, le lacrime, il sudore, l’urina, il vomito e il muco nasale non contengono il virus HIV;
  3. Non si trasmette frequentando bagni pubblici, piscine, palestre, ristoranti, mezzi pubblici;
  4. Non si trasmette attraverso la condivisione di posate, bicchieri, asciugamani e non si trasmette attraverso strette di mano, baci, tosse o starnuti;
  5. Agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing vanno effettuati usando aghi monouso e sterili;
  6. Il petting è a rischio nei casi in cui le mucose vengono in contatto con liquidi biologici infetti;
  7. Il preservativo ti protegge dal rischio di infezione durante un rapporto, mentre gli altri metodi anticoncezionali (coito interrotto, pillola, anello vaginale, spirale) non ti proteggono dal contagio;
  8. La pelle integra è una barriera che non lascia passare il virus HIV. Le mucose e le membrane (come gli occhi), invece, permettono la penetrazione del virus nell’organismo anche se integre;
  9. Le lavande vaginali dopo un rapporto sessuale NON eliminano la possibilità di contagio;
  10. La persona sieropositiva, anche se sta assumendo terapie antiretrovirali, può trasmettere la malattia con comportamenti a rischio.

Comprendere e affrontare l’HIV

L'HIV continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica a livello globale. 

È essenziale comprendere la differenza tra essere sieropositivi e avere l'AIDSnonché conoscere le modalità di trasmissione e le precauzioni necessarie per prevenire la diffusione del virus. 

La diagnosi precoce e l'accesso a terapie efficaci possono migliorare la qualità della vita delle persone infette e ridurre il rischio di trasmissione. 

L’arma più grande per contrastare il diffondersi della malattia rimane però educare sulla prevenzione e promuovere l'accesso ai test diagnostici.

Con impegno e conoscenza, possiamo lavorare insieme per ridurre l'impatto dell'HIV e proteggere la salute di tutti.

articolo a cura di

Giulia Rossi

Ginecologa

Giulia Rossi

La Dott.ssa Giulia Rossi, ginecologa, è specializzata nella diagnosi e nel trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, dedicandosi con passione alla salute femminile.