Il body shaming è un problema che colpisce tantissime persone, in particolare sui social media, dove le critiche sull’aspetto fisico volano come frecce.

Non è solo una questione di chi è in sovrappeso: chiunque, indipendentemente dal proprio corpo, può diventare bersaglio di commenti brutali e ingiustificati. 

Sembra che la società si diverta a mettere in discussione chi non rientra negli standard di bellezza irraggiungibili.

Ma non deve andare così! Scopriamo insieme cosa significa davvero body shaming, perché è così diffuso e, soprattutto, come possiamo combatterlo.

Body shaming: cos’è e perché suscita così tanto odio

Il body shaming è un attacco diretto alla nostra autostima, un modo brutale di far vergognare qualcuno per il proprio corpo.

Chi lo pratica si sente in diritto di criticare, deridere e mettere in discussione l’aspetto fisico degli altri: che si tratti di essere troppo grassi, troppo magri, troppo alti o troppo bassi, ogni scusa è buona per ferire i sentimenti altrui.

È triste vedere come tanti “leoni da tastiera” si scatenino sui social, protetti dall'anonimato e dalla distanza, invece di affrontare le proprie insicurezze.

La vera insidia del body shaming online è la rapidità con cui un commento cattivo può diffondersi. Un attacco virale può far sentire la vittima isolata e umiliata, senza via di scampo.

E non pensare che sia solo un problema per le donne: anche gli uomini subiscono queste critiche, ma si parla molto meno spesso di body shaming maschile.

Frasi come “non sei abbastanza muscoloso” o “sei troppo basso” possono avere un impatto devastante anche su di loro.

Body shaming: le conseguenze psicologiche

Cosa succede quando qualcun* viene costantemente criticat* per il proprio aspetto?

Le conseguenze possono essere devastanti. Chi subisce body shaming, specialmente online, spesso si ritrova a combattere con ansia, depressione e, nei casi più gravi, disturbi alimentari.

La pressione sociale verso una perfezione fisica irraggiungibile è così intensa che chi non rientra negli standard imposti dai media e dagli influencer può sentirsi sbagliato e inadeguato.

Questo non è solo un attacco al corpo, ma un vero e proprio assalto all’autostima, con effetti profondi soprattutto tra i giovani.

Il problema si amplifica poi sui social media, dove il cyberbullismo e il body shaming si intrecciano, in un unico e drammatico problema.

Ogni commento negativo alimenta una vera e propria caccia alle streghe.

E se si tende a pensare che capiti soprattutto alle persone “normali”, anche tantissime celebrità, come le più recenti Lizzo e Billie Eilish, hanno subito body shaming sui social, ma non sono le uniche.

È possibile denunciare il body shaming?

Ecco la domanda: il body shaming è un reato?

La risposta è: dipende. In molti paesi, specialmente se si tratta di molestie ripetute o pubbliche, il body shaming può essere configurato come diffamazione o molestia.

Ed è proprio in questi casi che diventa possibile presentare una denuncia.

Sempre più persone stanno prendendo coscienza del fatto che attacchi di questo tipo non possono essere tollerati, specialmente quando sfociano in minacce o commenti violenti.

Denunciare è un primo passo, ma non basta: serve un cambiamento culturale, che educhi al rispetto per gli altri, in tutto e per tutto.

Body shaming maschile: perché se ne parla così poco?

Il body shaming maschile è un tema spesso trascurato. Molti pensano che gli uomini siano al riparo da queste critiche, ma la realtà è ben diversa.

Commenti sulla mancanza di muscoli, sulla bassa statura o su altre caratteristiche fisiche sono comuni e possono essere altrettanto dannosi e far estremamente male.

Non c’è da meravigliarsi se tanti ragazzi si sentono sotto pressione per aderire a standard fisici irraggiungibili, alimentati da modelli di virilità spesso distorti.

I social media: terreno fertile per il body shaming

Body shaming e social media

Oggi, il body shaming sui social media è diventato un fenomeno incontrollabile.

Un tempo, le critiche sul corpo restavano tra amici o conoscenti, ma ora un solo post può generare migliaia di commenti negativi.

Ci si sente al sicuro dietro uno schermo, ma le parole feriscono eccome, a volte fino ad avere esiti letali.

Non esiste una formula per prevenire il body shaming, né un metodo infallibile per fermarlo.

È fondamentale riflettere su come utilizziamo i social: ognuno di noi è responsabile dei commenti che lascia e spesso manca la consapevolezza del peso che le nostre parole possono avere.

Come affrontare il body shaming?

Se stai leggendo queste righe e hai subito body shaming, sai di cosa stiamo parlando. 

Sappiamo quanto può far male, quanto possono essere devastanti quei commenti che, all’apparenza, sembrano solo parole, ma che in realtà lasciano cicatrici profonde. 

In questi casi, la prima cosa da fare è non credere a quello che ti viene detto. 

Tu sei più del tuo aspetto fisico. Il tuo valore non dipende da quello che vedono gli altri.

Affrontare il body shaming non è semplice, ma è possibile. 

Parlarne con qualcuno, che sia un amico, un parente o un terapeuta, può fare la differenza. 

E ricordati che chi ti attacca lo fa perché, molto spesso, proietta sugli altri le sue insicurezze. 

Ogni volta che qualcuno fa body shaming, sta rivelando qualcosa di sé, non di te.

Body positivity e body neutrality: 2 armi contro il body shaming

Per combattere il body shaming, sono emersi movimenti significativi come il body positivity e il body neutrality.

Il body positivity invita tutti a celebrare il proprio corpo, indipendentemente dalla forma o dimensione.

Questo movimento sfida gli standard di bellezza imposti dalla società e lancia un messaggio chiaro: “Ogni corpo è bello”.

D’altra parte, il body neutrality adotta un approccio più pratico. Non è necessario amare ogni aspetto del proprio corpo per rispettarlo.

L’obiettivo qui è riconoscere il valore del corpo per ciò che può fare, piuttosto che limitarsi a giudicarlo in base al suo aspetto.

Come combattere il body shaming

Ma allora, come si combatte il body shaming?

La prima arma è l’educazione. Più capiamo il potere distruttivo di certi commenti, più impariamo a non farli.

La cultura pop ci sta aiutando in questo: film, libri e canzoni sul body shaming trasmettono messaggi chiari.

Anche i social stanno cercando di migliorare: filtri anti-bullismo, segnalazioni di abusi e restrizioni per commenti offensivi sono piccoli passi nella giusta direzione.

Ma il vero cambiamento parte da noi: dobbiamo smettere di giudicare il corpo altrui, poiché non siamo nessuno per farlo.

Il rispetto per il corpo (tuoi e degli altri) e il diritto di scegliere

Il body shaming è una realtà che colpisce milioni di persone ogni giorno, minando l’autostima e compromettendo la salute mentale.

Il cambiamento culturale necessario per sconfiggerlo richiede tempo, ma possiamo iniziare da piccoli gesti. 

Ogni commento positivo e ogni atto di accettazione, sia verso noi stessi che verso gli altri, contribuisce a creare un mondo dove ogni corpo è rispettato.

Parlando di rispetto, non possiamo dimenticare l'importanza della libertà di decidere cosa fare del proprio corpo, soprattutto in ambito sessuale.

Pensiamo alla pillola del giorno dopo, una scelta che consente alle donne di prendere il controllo della propria vita.

È fondamentale difendere questo diritto con la stessa determinazione con cui combattiamo contro il body shaming.

È arrivato il tempo di prendere in mano il controllo, sia sul nostro corpo che sulle nostre vite!

articolo a cura di

Redazione

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